Questo è il libro di sala accessibile per Rigoletto di Giuseppe Verdi. Si compone di 14 pagine, che possono essere sfogliate in avanti e indietro.
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di Giuseppe Verdi
Melodramma in tre parti.
Libretto di
Francesco Maria Piave
Cavalieri, Dame, Paggi, Alabardieri
Atto I
Monterone, Rigoletto, Duca, dame e cavalieri di fronte alla “Ex Dogana, Trattoria”.
Atto II
Duca, Marullo, Ceprano, Borsa e altri cortigiani in casa del Duca.
Atto III
Maddalena e Sparafucile nella locanda/chiatta di Sparafucile .
Atto I
Giovanna, Rigoletto, Gilda
Atto II
Il Duca
Con questa produzione, il regista Antonio Albanese racconta un mondo vicino sia alle atmosfere evocate da Verdi, sia al recente passato.
Il periodo scelto per ambientare l’opera è infatti l’immediato dopoguerra, precedente il boom economico, quando in molte zone del paese le sofferenze della guerra, della povertà ma anche delle malattie, come il colera, erano parte integrante della vita di molti italiani e di molte italiane.
Le atmosfere di fondo sono simili a quelle che Verdi voleva evocare poiché, secondo il regista, “l’immediato dopoguerra è un periodo straniante in cui la memoria della guerra è ancora viva, visibile è il vuoto che essa ha provocato. Segni di una devastazione, di una follia non diversa da quella che troviamo in Rigoletto”.
Dal punto di vista geografico, il regista ambienta la storia di Rigoletto in un paesaggio padano, malsano e stagnante, lo stesso che si ritrova in tanti film neorealisti, che hanno saputo documentare le atmosfere e le contraddizioni del dopoguerra italiano. Secondo Albanese, queste suggestioni cinematografiche non tradiscono, bensì rafforzano il messaggio di Verdi. Nelle parole del regista, infatti, “Rigoletto alterna momenti di tragicità ad attimi struggenti e di involontaria ironia”, e ancora, “una comicità che però nasconde una profonda solitudine”.
Al centro del palcoscenico si trova una trattoria chiamata Ex Dogana, omaggio esplicito ad una delle ambientazioni del film Ossessione di Luchino Visconti. Parte della scena è invece occupata da un cinema all’aperto, dove viene proiettato, durante il preludio, un estratto dal film Bellissima, sempre di Visconti. Si tratta di un frammento in cui una bambina, nel film la figlia di Anna Magnani, è derisa da alcuni adulti, giurati di un concorso cinematografico. Secondo Albanese, infatti, “c’è una sottile corrispondenza fra questa scena straziante e i rapporti fra i personaggi nell’opera di Verdi: fra Rigoletto, la figlia, i cortigiani”.
Al Palazzo ducale di Mantova si dà una festa. Il Duca racconta di voler sedurre una ragazza che ha visto in chiesa. Intanto, però, corteggia la contessa di Ceprano, facendo infuriare il marito, che viene sbeffeggiato da Rigoletto, buffone di corte. La festa viene interrotta dall’arrivo del conte di Monterone, che accusa il Duca di aver disonorato sua figlia; maledice prima il Duca, poi Rigoletto. Rigoletto rientra a casa da sua figlia Gilda. La ragazza è affidata alla sorveglianza di Giovanna che, però, una volta che Rigoletto si è allontanato, fa entrare il Duca; è Gilda la ragazza che aveva avvicinato in chiesa. Il Duca, fingendosi uno studente, le dichiara il suo amore, che lei ricambia. Partito il Duca, arrivano i cortigiani per rapire Gilda, credendola l’amante del buffone. Coinvolgono lo stesso Rigoletto, facendogli credere di rapire la moglie di Ceprano. Quando il vecchio si accorge di essere stato beffato, è ormai troppo tardi.
I cortigiani raccontano al Duca l’avventura notturna, lui capisce che la rapita è Gilda e la raggiunge. Sopraggiunge Rigoletto, che fa l’indifferente ma è irrequieto. Quando gli è chiaro che la figlia si trova nella stanza con il Duca, perde il controllo e rivela che la ragazza è in realtà sua figlia. Gilda esce dalla stanza e cerca la protezione del padre. La giovane confessa tutto: l’incontro in chiesa, l’innamoramento, il dolore di aver conosciuto l’amore in modo diverso da come l’immaginava. Mentre Rigoletto la consola, Monterone viene condotto in carcere: guarda il ritratto del Duca e nota con amarezza che la maledizione non ha avuto alcun effetto. Rigoletto, nonostante la figlia, ancora innamorata, implori perdono per il Duca, giura vedetta.
Rigoletto raggiunge con la figlia la locanda di Sparafucile, un sicario che gli aveva prospettato la possibilità di eliminare un rivale. Arriva il Duca e corteggia Maddalena, sorella di Sparafucile, al quale Rigoletto ha chiesto di uccidere il Duca. Il vecchio ordina alla figlia di allontanarsi, in abiti maschili, e si accorda con Sparafucile. Il Duca va a dormire, mentre Maddalena cerca di convincere il fratello a risparmiare il giovane ed incita il fratello a eliminare, invece, il gobbo. Gilda, che ha sentito tutto, decide d’impulso di farsi uccidere per salvare, insieme al Duca, il suo amore idealizzato. Rigoletto riappare, salda il debito con Sparafucile e ritira il sacco con il cadavere. Da lontano, però, sente la voce del Duca. Disperato, apre il sacco mentre un lampo illumina il volto di Gilda. Alla ragazza rimane ancora un filo di fiato per spiegare il suo gesto e chiedere perdono. La maledizione si è compiuta.
Realizzazione tecnica: Tadao Agency.
Testi delle descrizioni: Elena Di Giovanni, Francesca Raffi.
Video LIS: In collaborazione con Ente Nazionale Sordi, Consiglio Regionale Veneto.
Voci: Alberto Onofrietti (testi); Sonia Barbadoro (descrizioni).
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