Questo è il libro di sala accessibile per Aida di Giuseppe Verdi. Si compone di 17 pagine, che possono essere sfogliate in avanti e indietro.
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di Giuseppe Verdi
Opera in quattro atti.
Libretto di
Antonio Ghislanzoni
Sacerdoti, Sacerdotesse, Ministri, Capitani, Soldati, Funzionari, Schiavi e Prigionieri Etiopi, Popolo egizio
Primo Atto
Ramfis, Radamès, sacerdoti e sacerdotesse.
Secondo Atto
Danzatori e danzatrici.
Terzo Atto
Danzatori e danzatrici.
Quarto Atto
Radamès e Aida.
Aida, primo atto
Aida e Amneris, secondo atto.
Aida e Radamès, quarto atto.
La storia di Aida è quella di un mondo in guerra, che divide in nemici mortali due popoli fratelli e vicini. La guerra è infatti il sottofondo di tutto lo spettacolo, che termina però in un sussurro, quello della pace.
Il regista Stefano Poda vede infatti Aida come “un viaggio dantesco, da un inizio infernale a un finale di visione celeste”: l’inizio dell’opera presenta una serie di tensioni e conflitti estremi, paragonabili ad una perdizione infernale, e la storia dei protagonisti è come un viaggio attraverso varie fasi, che termina in un’ascesa verso la liberazione, verso una sorta di paradiso.
Altri elementi in Aida rappresentano polarità opposte. La religione, descritta come un fattore di profonda unione e al contempo di grande violenza; Eros e Thanatos, con il primo che rappresenta la pulsione alla vita, mentre il secondo l’istinto di morte e distruzione.
L’allestimento ideato dal regista Poda riflette quindi questo dualismo ed è concepito come una installazione d’arte e che rappresenta un mondo fatto di acciaio, argento, specchio, vetro e trasparenze. Un mondo freddo e puro, etereo e spietato, e al contempo tecnologico, grazie all’utilizzo di LED e laser che creano delle piramidi virtuali. Il palcoscenico è dominato, su una piattaforma riflettente ed inclinata, da una grande mano meccanica di metallo, in grado di articolare le falangi. Questa mano è il monumento all’uomo nella sua dimensione più alta, nella quale deve scegliere come utilizzare le proprie infinite possibilità: per il bene, o per il male. È circondata da tante mani più piccole, nere a sinistra e bianche a destra, inserite su delle lance. Rappresentano la costruzione e distruzione, vengono utilizzate per eseguire gesti sacri, ma anche per uccidere. Dietro al palcoscenico, sulle gradinate di destra, è adagiata in pezzi, come una rovina, una colonna corinzia, mentre sulla sinistra sono presenti i rottami di macchine avveniristiche: rappresentano le conseguenze tragiche delle guerre di ogni tempo e dell’utilizzo dannoso della tecnologia.
A Menfi soffiano venti di guerra. Ramfis informa Radamès che gli etiopi stanno per invadere l’Egitto. Il giovane spera di ricevere il comando supremo dell’esercito ed apparire valoroso agli occhi della donna che ama in segreto: Aida, una schiava etiope al servizio di Amneris, la figlia del faraone. Anche la principessa egizia è innamorata di Radamès e sospetta di avere nella schiava una rivale. Un messaggero conferma l’invasione degli etiopi guidati dal Re Amonasro, padre di Aida. Il Faraone annuncia che l’oracolo ha scelto il condottiero supremo, Radamès. Aida, rimasta sola, è contesa tra passioni inconciliabili: augura la vittoria a Radamès e spera, allo stesso tempo, che Amonasro distrugga le truppe egizie.
Amneris mette alla prova i sentimenti di Aida e, ingannandola con falsa amicizia, le comunica che Radamès è morto in battaglia. La disperazione di Aida trasforma i sospetti in certezza. Amneris svela l’inganno: Radamès è vivo e anche lei ne è innamorata. Poco dopo, un corteo trionfale entra a Tebe, celebrando il vittorioso Radamès, e il Re si impegna ad esaudire ogni suo desiderio. Sfilano anche i prigionieri etiopi, tra i quali Amonasro che, fingendosi un ufficiale, chiede clemenza per gli ostaggi. Ramfis invita a non avere pietà, mentre Radamès chiede libertà per gli sconfitti. Il Re trova un compromesso: Aida e Amonasro resteranno in Egitto come garanzia di pace, tutti gli altri saranno liberati. Si annunciano quindi le nozze tra il trionfatore e Amneris.
Amneris è nel tempio di Iside per pregare alla vigilia delle nozze. Arriva anche Aida, che ha un appuntamento con Radamès. Sopraggiunge Amonasro, che progetta un’imboscata contro l’esercito egizio. Si è accorto del legame tra Aida e Radamès e approfitta dei sentimenti della figlia per la sua vendetta. Le promette il ritorno in patria ma a un patto: dovrà farsi dire dall’amato il percorso delle truppe egizie. Plagiata, Aida riesce a convincere Radamès, che svela l’informazione desiderata, ma Amonasro esce allo scoperto e rivela la sua vera identità, vanificando così tutto. La situazione precipita. Amneris esce dal tempio e grida al tradimento. Amonasro si scaglia contro di lei per ucciderla ma Radamès glielo impedisce e, consegnata la spada a Ramfis, si fa arrestare, mentre Aida fugge col padre.
Amneris, colpita nell’orgoglio, è combattuta tra il desiderio di salvare Radamès e di distruggerlo. Lo fa condurre in sua presenza e lo supplica di discolparsi; lei chiederà la grazia al Re. Radamès rifiuta e, avendo perduto Aida, preferisce la morte. Resiste alle lusinghe di Amneris anche quando questa gli rivela che Aida è ancora viva e gli promette la salvezza se rinuncerà all’amore della schiava. Radamès viene ricondotto nella prigione e dopo poco arriva la condanna: Radamès sarà sepolto vivo. I sacerdoti chiudono Radamès sotto la pietra tombale ma ad attenderlo c’è Aida, entrata di nascosto per morire con l’uomo che ama mentre Amneris, sconfitta, invoca la pace.
Realizzazione tecnica: Tadao Agency.
Testi delle descrizioni: Elena Di Giovanni, Francesca Raffi.
Video LIS: In collaborazione con Ente Nazionale Sordi, Consiglio Regionale Veneto.
Voci: Alberto Onofrietti (testi); Sonia Barbadoro (descrizioni).
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